Ultimo appiglio a Orbassano – 6 ottobre 2022
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GIOVEDI’ 6 OTTOBRE
ORE 18.30
BIBLIOTECA DI ORBASSANO
Strada Piossasco 8
Presentazione di “Ultimo appiglio”. Romanzo noir, giallo e persino un poco autobiografico. Ma quanto lo è? Lo scoprirete giovedì, a Orbassano.
Vi aspetto!!!
Il disperso di Marburg – Nuto Revelli

Nuto Revelli è storico rigoroso e meticoloso, e questo breve libro è un ottimo esempio del suo rigore. Peccato che la precisione e l’esattezza siano in antitesi con la scorrevolezza e il piacere delle lettura. Forse è una precisa scelta editoriale, tuttavia un poco di anima in più in questo libro poteva esserci infusa. Perché la storia in sé è avvincente. Nel giugno del 1944 un ufficiale tedesco, che si aggira a cavallo per la campagna cuneese, scompare e viene ucciso. Non si sa nulla di lui, e Revelli si dedica con passione a fare luce su questo avvenimento. Chi lo ha ucciso? E’ stato un atto di guerra partigiana o un semplice brigantaggio? Chi era? Perché vagava per le campagne da solo?
Revelli mette in moto una catena infinita di testimoni mediatori, ricerche che si spinge fin dentro gli archivi tedeschi, molto più accessibili e organizzati di quelli italiani. Fino a dare un nome al disperso, e a delinearne lo stile di vita, il pensiero, i tratti tipici della sua famiglia. Al termine della ricerca Revelli quasi frena, e regala una pillola di amarezza che giunge piuttosto indigesta, dopo tanto cercare e frugare e seguire piste false e carte vere. Forse è la cifra dell’autore, che conosciamo per le vicende strazianti narrate nel “mondo dei vinti” e nel “l’anello debole”. Tuttavia, un poco di sereno nei mari in tempesta non guasterebbe.
”Il disperso di Marburg”
Nuto Revelli
Einaudi
Caselle Torinese, il sette di novembre del 2022. Luna di novembre sulle prime notti serene con brina sulle auto
Torino di carta – Alessandra Chiappori

Ottimo acquisto del Salone del libro del 2021, in ottobre, quello della ripresa dopo il COVID. Dalla tanta voglia di camminare e girare salta fuori un libro che è un invito a prenderne in mano altri, più o meno famosi, e a leggerli e rileggerli. Così vengono fuori Pavese, Calvino, Culicchia, De Amicis, Pandiani, Frascella, scritti così in ordine sparso.
La curatrice è bravissima a non cadere nel semplice elenco di luoghi e personaggi, ma lega tanti e tanti e tanti libri con fili sottili che si calano sulla pianta della città, la legano, la fanno scoprire, la abbelliscono o la camuffano. Davvero, viene voglia di girare per orino a scoprire questi luoghi, e viene ancora più voglia di leggere e scoprire e rileggere e immaginare e farsi raccontare e spiegare. Bel libro, bella idea.
”Torino di carta”
Alessandra Chiappori
Il Palindromo
Caselle Torinese, il ventisette di ottobre del 2022. Nulla da fare, il freddo non arriva. Saranno i Santi più caldi di sempre?
Autunno

Autunno.
Primavera ed estate si esprimono bene con il sole, ma l’autunno ha quei colori che anche in una giornata grigia rilasciano magia e pace.
Il carcere – Cesare Pavese

Romanzo breve e poco conosciuto, nello stile di Pavese. Stefano, dopo un periodo di carcere, è mandato al confino in un paesino ignoto, in riva la mare. Qui si dibatterà tra una ricerca di quiete e di integrazione che lo farà comunque sentire sempre un estraneo, sia verso Elena, con la quale intesse un rapporto molto fisico, colmo di non detti e sottintesi, sia con Giannino, l’unico che forse riesce ad avvicinarlo e che tuttavia lo lascerà ben presto, travolto dai suoi insani desideri carnali.
E quindi, il carcere sono solo quattro mura o è una condizione umana che fa sentire diversi e lontani anche dai propri simili e vicini?
Linguaggio a volte molto particolare, che sorprende per certe descrizioni “musicali” ma poco coerenti, che invece di svilire arricchiscono la sensibilità e fanno alzare in piedi e applaudire un grande scrittore che ha prematuramente abbandonato il mondo.
”Il carcere”
Cesare Pavese
Arnoldo Mondadori Editore
Caselle Torinese, il tre di ottobre del 2022. Sereno e fresco, bella ottobrata.
Fratelli nella notte – Cristiano Cavina

Leggendo di cammini e di Appennino prima o poi si ritorna dalle parti di Cristiano Cavina e della lotta partigiana. La storia di due fratelli, distanti per età e pensiero, che la vita verrà a far incontrare nel 1944 e che legherà di lacci strani e inesplicabili. Chi dei due è il più forte? Chi dei due condurrà una vita felice? Chi vedrà realizzati i suoi sogni e le sue aspettative? Chi si riscatterà socialmente da un vivere bestiale come mezzadri e uomini di fatica? A che prezzo?
Cavina è scrittore di poche parole (in questo libretto di 80 pagine le parole sono pochissime davvero) ma ha una intensità emotiva incredibile. Bel libro, si legge in una notte e si radica a lungo.
”Fratelli nella notte”
Cristiano Cavina
Feltrinelli
Caselle Torinese, ventiquattro di settembre 2022. Pioggia, pioggia, pioggia benvenuta e benedetta!
Il giro del cuore – Pachetti Francesca

Fare un giro di 365 giorni a bordo del cuore di Francesca Pachetti è come giocare a moscacieca in mezzo ad un bosco: non sai mai dove andrai a sbattere, cosa ti verrà rivelato nella pagina e nel paragrafo successivo. Puoi rimanere sbalordito, interdetto, perplesso o anche arrabbiato: la voce del cuore è tremenda e mette a nudo debolezze, bugie raccontate a se stessi, false bandiere che si rincorrono per convenienza o abitudine. Eppure… Francesca comincia da anima ferita – anche se non ci capisce – e termina con il cuore esultante perché può ancora amare, volare, innamorarsi e tradirsi. I dialoghi a due voci che inframezzano il diario giornaliero sono camei di analisi del pensiero, lettino dello psichiatra e confessioni ingenue di bambine. Un libro da leggere, evidenziare le pagine che più arrivano in fondo e rileggere ogni tanto.
”Il giro del cuore”
Francesca Pachetti
Pentagora Edizioni
Caselle Torinese, 13 maggio 2022
Settimana di caldo e afa, anticipo estivo
Il cimitero di Praga – Umberto Eco
Nell’epoca delle fake news e della informazione urlata, violentata e manipolata è davvero emblematico leggere questo libro di Umberto Eco. Vita e opere del capitano Simoncini, austero piemontese della metà dell’Ottocento, che si ritrova coinvolto nella epopea del Risorgimento italiano, tanto da essere al seguito di Giuseppe Garibaldi e – soprattutto – del suo tesoriere Ippolito Nievo, he scompare misteriosamente con la cassa dei Mille durante una traversata nel Mediterraneo.
Questo misterioso Simoncini, falsario di indubbia fama, si trasferirà per forza di cose a Parigi, e di lì contribuirà ad attizzare odi, discordie, inganni e soprusi che contrapporranno gesuiti e massoni, monarchici e repubblicani, ebrei e antisemiti, fino ad accompagnarci alla fine del secolo.
Le dicerie riguardo il Protocollo dei Savi di Sion, gli infiniti depistaggi dei servizi in seguito all’affare Dreyfuss, le feroci lotte tra gesuiti e massoni: movimenti ed eventi che vedono il nostro ineffabile Simoncini agire dietro alle quinte, su indicazione e pagamento di diversi comprimari: i padri gesuiti, i servizi segreti russi e francesi, i massoni infiltrati nella burocrazia dello stato. C’è quasi da credere che sia andata davvero così, che dietro le fila di tanta discordia ci sia l’opera di un solo uomo, sobillato da cinici mandanti. La spiegazione sarebbe fin troppo semplicistica, e assolutoria nei confronti della società umana. Non basta immaginare un unico colpevole per spiegar ei nostri mali: occorre scavare più a fondo, ognuno dentro di sé, per iniziare a stirpare il male dove fa più danni, ovvero nel cuore di ognuno.
”Il cimitero di Praga”
Umberto Eco
Ed. Bompiani
Caselle Torinese, 05 maggio 2022
Finalmente pioggia a bagnare i campi e i monti. Che duri ancora un paio di giorni!!
Galizia – Martin Pollack

L’autore ci accompagna in un viaggio immaginario ai primi del Novecento in Galizia, a cavallo tra le odierne Polonia, Ucraina, Slovacchia e Romania.
Il viaggio è immaginario fino ad un certo punto, perché si dipana rigorosamente lungo le ferrovie gestite dall’Impero Austro-ungarico, che a suo tempo era il possessore di queste terre.
Si incontrano colonie tedesche, ghetti ebraici, latifondi polacchi, villaggi di montagna abitati dagli Huluzi (antichi discendenti degli Sciti o dei Goti?), paesi di campagna abitati da contadini ruteni, ovvero discendenti degli slavi russi. A tenere compagnia nel viaggio ci sono gli autori del luogo, della levatura di Joseph Roth o Bruno Schulz, che forniscono vividi ritratti di due regioni storiche – Galizia e Bucovina – nelle quali, almeno per alcuni anni, era sembrata possibile una convivenza tra le comunità tedesche, polacche, slave e ebraiche. Convivenza che subirà un duro colpo a seguito della Prima Guerra Modniale, quando alla sconfitta dell’Austria-Ungheria seguirà lo spostamento dei confini di Polonia e Unione Sovietica. A questo primo scossone succederà la Seconda Guerra Mondiale, in cui le comunità ebraiche saranno completamente annientate nell’olocausto.
Terra di pensieri acuti, terra in cui si è formato il pensiero della Mitteleuropa. Terra derisa, considerata come una Halb-Asien (Mezza Asia) dai critici più caustici, eppure crogiolo di pensieri e di sentimenti che ancora devono essere metabolizzati. Anche se, oramai, nulla sarà più come prima.
”Galizia”
Martin Pollack
Keller
Caselle Torinese, 10 febbraio 2022
Siccità e fuochi sui monti, nuvole aride che passano inermi
Grand Hotel Europa – Ilija Leonard Pfeijffer

L’Europa è così ricca di passato che non ha più futuro, verrebbe da pensare nel leggere questo libro splendido e amaro. In un racconto in flashback, l’autore si rifugia nel Grand Hotel Europa per ripensare e rivedere la sua storia d’amore interrotta. Sullo sfondo dell’albergo transitano personaggi che appartengono ad una era che si sta chiudendo, e l’albergo stesso si sta preparando per affrontare il nuovo che avanza: le orde di turisti cinesi.
Un libo intrigante sul ruolo dell’Europa nel mondo di oggi, sui disastri del turismo di massa, sul rispetto e la consapevolezza delle proprie radici. L’autore dal cognome impossibile è crudo, cinico e beffardo, e ci pone di fronte a più dilemmi contemporaneamente: come sarà il mondo che crediamo “nostro” tra qualche anno? Come possiamo mantenere consapevolezza dei valori che hanno forgiato la civiltà europea? Ha davvero senso rimanere attaccati al passato? Una gloriosa Storia è un prestigioso blasone, o un inutile fardello?
”Gran Hotel Europa”
Ilja Leonard Pfeijffer
Nutrimenti
Caselle Torinese, 01 febbraio 2022
Venti di fohn sulle montagne riarse, fuochi nei boschi.