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Il disperso di Marburg – Nuto Revelli

07/11/2022

Nuto Revelli è storico rigoroso e meticoloso, e questo breve libro è un ottimo esempio del suo rigore. Peccato che la precisione e l’esattezza siano in antitesi con la scorrevolezza e il piacere delle lettura. Forse è una precisa scelta editoriale, tuttavia un poco di anima in più in questo libro poteva esserci infusa. Perché la storia in sé è avvincente. Nel giugno del 1944 un ufficiale tedesco, che si aggira a cavallo per la campagna cuneese, scompare e viene ucciso. Non si sa nulla di lui, e Revelli si dedica con passione a fare luce su questo avvenimento. Chi lo ha ucciso? E’ stato un atto di guerra partigiana o un semplice brigantaggio? Chi era? Perché vagava per le campagne da solo?

Revelli mette in moto una catena infinita di testimoni mediatori, ricerche che si spinge fin dentro gli archivi tedeschi, molto più accessibili e organizzati di quelli italiani. Fino a dare un nome al disperso, e a delinearne lo stile di vita, il pensiero, i tratti tipici della sua famiglia. Al termine della ricerca Revelli quasi frena, e regala una pillola di amarezza che giunge piuttosto indigesta, dopo tanto cercare e frugare e seguire piste false e carte vere. Forse è la cifra dell’autore, che conosciamo per le vicende strazianti narrate nel “mondo dei vinti” e nel “l’anello debole”. Tuttavia, un poco di sereno nei mari in tempesta non guasterebbe.

”Il disperso di Marburg”

Nuto Revelli

Einaudi

Caselle Torinese, il sette di novembre del 2022. Luna di novembre sulle prime notti serene con brina sulle auto

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