La settimana bianca – Emmanuel Carrére
Nicolas parte per la settimana bianca sulle Alpi Francesi, accompagnato dal padre che si rifiuta di farlo salire sull’autobus con i suoi compagni di scuola.
Nello chalet che ospita la classe aleggia un’aria strana, come di distacco dal mondo e di tragedia imminente. Fin dalle prime battute del racconto si capisce che qualcosa di spaventoso è in agguato, ma non se ne localizza la provenienza e neppure il motivo.
Fanno cornice al racconto il bosco innevato, gli animi inquieti degli abitanti di un paesino di montagna, i due animatori – uno di questi viaggia su una R4… chi se la ricorda? -, la maestra della classe, una coppia di gendarmi spaventati e sgomenti per un dramma che a loro sembra incomprensibile.
Non è un giallo, neppure un thriller, ma il racconto a tratti lucido e a tratti fantasioso di un bambino di nove anni che scivola tra eventi e drammi troppi grandi da capire.
L’autore regala – è davvero il caso di parlare di dono – una narrazione sempre in bilico tra il sogno/incubo e la cruda realtà, accompagnandoci verso un crescendo in cui al dramma immaginato si somma il dramma vero di una infanzia interrotta.