Vai al contenuto

Testa del Gran Etret – il Grande Stretto

28/01/2013

Se c’è un luogo freddo, incassato, gelido in inverno questo è il vallone del Gran Etret, in Valsavaranche. Già il nome è un programma: Gran Etret in patois significa “Grande Stretto” ed il perché lo si capisce bene se, per avventura o sconsideratezza, da Ceresole Reale si sale ad uno qualsiasi dei Colli del Gran Etret per scendere in Valsavara. Infatti, all’ambiente solatio del lago Lillet si contrappone l’ampio pianoro del ghiacciaio del Gran Etret che confluisce come un imbuto nel fondo del vallone che mena a Pont Valsavaranche. Ed ecco spiegati sia il termine di Grande, riferito al vallone, che di Stretto, usato per spiegare la sua conformazione vista dall’alto.

Discesa dal Gran Etret

Discesa dal Gran Etret

L’esposizione a nord e il rigore invernale sono di solito i migliori custodi della neve polverosa di un inverno un po’ pigro.  Ipotesi confermata dalla giornata di ieri, in cui il pianoro superiore ha riservato una sciata splendida. Il luogo poteva essere silenzioso ed estatico, ma l’aver carpito la preziosa soffiata al servizio informazioni del  CAI UGET di Torino ha comportato l’incrociare del nostro vagare solitario con la meticolosa organizzazione di altri quaranta sciatori almeno.

Stretto si, il vallone, ma anche grande abbastanza da ospitare tutti – con l’eccezione della cresta sommitale, dove l’aumentare forsennato della pressione umana ci ha convinti a scendere il più in fretta possibile.

Un grazie all’amico Marco, che ha creduto in questa gita agognata da tempo, e agli amici del CAI UGET di Torino per il lavoro di prospezione  e selezione che svolgono prima di ogni loro uscita: promessa di polvere mantenuta!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.