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L’arte del camminare

06/01/2012
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In un mondo che ha fatto della velocità e della rapidità il suo mito e nume tutelare (i risultati di questa scelta diventano visibili sempre di più…) leggere un libro sull’arte del camminare diventa quasi un atto di eresia. Al di là delle osservazioni filosofiche – ottima a riguardo l’introduzione di Wu Ming 2 – l’autore Luca Gianotti mette nel libro la sua esperienza di fondatore di Boscaglia e storico camminatore per regalarci una guida agilissima per rendere il cammino una attività piacevole, rigeneratrice e liberatrice.

Impronte sulla sabbia

Non necessariamente il camminare è fatica: certo, c’è una inevitabile componente di fisicità che ci ricorda come alla base di ogni sforzo c’è l’impiego di una qualche energia – e quando ci spostiamo con le nostre gambe l’energia necessaria la dobbiamo trovare in noi stessi – ma le sensazioni di scoperta, di apertura al mondo, di benessere fisico e spirituale superano il sudore e la stanchezza.

Ben venga quindi questo libretto, che alla parte pratica su come si fa uno zaino, che cosa gli si mette dentro, come ci si nutre e si curano gli acciacchi del camminare fa seguire un filo logico di pensiero “viandanti” decisamente intriganti.

Dopo questa lettura, leggera ma profonda, viene voglia di affrontare un tomo ben più considerevole, la ponderosa “Storia del Camminare” di Rebecca Solnit. Vedremo, il futuro è un libro aperto.

L’immagine arriva da qui.

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2 commenti leave one →
  1. Beppeley permalink
    13/01/2012 23:28

    Mi fai venire in mente un bel libro, sconvolgente nella tesi, che tratta proprio di questi temi. Tra l’altro spiega egregiamente come mai ci siamo ridotti così male.

    Si intitola “Il tempo breve” ed è stato scritto da Marco Niada.

    “Il tempo breve esplora, con finezza e profondità, la malattia forse più grave della nostra epoca, quella che ci sta facendo perdere alcuni fondamentali punti di riferimento. Marco Niada ripercorre in una felice sintesi la storia del tempo, dagli antichi calendari ai monasteri, dai mercati alle microfrazioni di secondo dei moderni traders. E soppesa l’impatto che questa mutazione ha avuto su di noi, uomini e donne del nuovo millennio: perché sta cambiando per sempre la nostra capacità d’attenzione, la nostra immaginazione, la nostra memoria, la nostra identità. “.

    "Mi piace"

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